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lunedì 27 maggio 2013

Anatomia della dipendenza, un’interpretazione del comportamento sociale dei giapponesi


TITOLO: Anatomia della dipendenza, un’interpretazione del comportamento sociale dei giapponesi
AUTORE: Takeo Doi
CASA EDITRICE: Raffaello Cortina Editore
PAGINE: 178
COSTO: 11,5 €
ANNO: 1991
FORMATO: 20 cm X 12 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788870786866

L’autore spiega il comportamento sociale dei giapponesi analizzando un’emozione che si riscontra, in questi termini, solo in Giappone, il sentimento dell’amae.
Cos’è l’amae?
La dipendenza affettiva dagli altri.
Pare che in Giappone, rispetto al resto del mondo, oltre ad esistere una parola che la identifica, esistono una moltitudine di comportamenti (creati dall’amae) che condizionano (non necessariamente in modo negativo) la vita in qualunque ambito, età e rapporto con gli altri.
Il libro è stato scritto nel 1971, quindi spesso si portano esempi sulla contestazione giovanile universitaria giapponese del periodo (Zenkyoto) o sulla guerra del Vietnam (in misura minore). L’autore identifica, penso tra i primi, la nascente cultura del kawaii, addebitandola all’amae, cosa che fa quasi per tutto, in fondo è la tesi del libro. Segnalando che il termine kakko ii (elegante, bello) si è trasformato in katcho ii, come lo pronuncerebbe un bambino non ancora in grado di articolare correttamente i suoni.
Probabilmente il testo rimarrà più comprensibile per chi ha delle conoscenze di psicologia (come l’autore, che è uno psicologo). Per conto mio talune cose non le ho capite ed altre le ho appena afferrate.
Interessanti i capitoli sullo hitomishiri (timidezza, più o meno), sul kuyama e kuyashi (il rammarico per qualcosa che è accaduto e su cui non si ha alcun controllo, tipo i lutti familiari, ma anche in altri campi), sul higai (senso di ingiustizia subito).

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