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venerdì 31 maggio 2013

Power+Up, come i videogiochi giapponesi hanno dato al mondo una vita extra


TITOLO: Power+Up, come i videogiochi giapponesi hanno dato al mondo una vita extra
AUTORE: Chris Kohler
CASA EDITRICE: Multiplayer.it Edizioni
PAGINE: 300
COSTO: 15€
ANNO: 2008
FORMATO: 21 cm X 14 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788889164457

Questo bel libro è stato scritto nel 2005, quindi non riporta i fatti fino ad oggi, da un americano, quindi si riferisce sempre all'impatto che i videogiochi giapponesi ebbero in Usa, non in Europa o in Italia.
Nel secondo capitolo si parla della nascita delle prime società di videogiochi più importanti e dei primi videogiochi, come Space Invaders della Taito e Pac-man della Namco. La Namnco inizialmente distribuiva solo i videogiochi dell'americana Atari, la Taito vendeva distributori automatici di vodka.
Nel terzo capitolo si analizza molto dettagliatamente la storia della Nintendo e del suo maggiore genio, Shigero Miyamoto. La Nintendo fu fondata nel 1889 e produceva carte da gioco di grande qualità, le hanafuda. Viene narrata la storia della nascita di Donkey Kong e le innovazioni di questo gioco, cioè l'esistenza di una trama. Inizialmente l'omino coi baffi si chiamava Jump-man, ma quando si trattò di esportare il coin-op era necessario dargli un nome diverso. Quel giorno, durante la riunione, entrò nell'ufficio il proprietario dello stabile per riscuotere l'affitto, si chiamava Mario Segali. Il nome di Mario fu poi usato anche nei successivi capitoli giapponesi di Donkey Kong. Nel capitolo vengono approfondite tutte le console Nintendo e tutti i videogiochi più importanti, compreso Zelda.
Nel quarto capitolo si analizzano i GDR giapponesi, Dragon Quest e Final fantast. La nascita della Square, la carriera di Hironobu Sakaguchi e dei suoi Final Fantasy, che fu chiamato così perché al termine della sua realizzazione (del primo FF) sarebbe tornato a studiare per laurearsi, invece siamo arrivati al tredicesimo capitolo della saga fantasy.
Il quinto capitolo è incentrato su un tema poco analizzato, e quindi ancor più interessante, la musica nei videogames e i videgames musicali. E' narrata la nascita sia dei primi concerti orchestrali live che la produzione delle prime audiocassette e cd di ost. C'è una esauriente (fino alla pubblicazione del libro) discografia di Nobuo Uematsu, il compositore delle ost di Final Fantast, comprensivo di commento ai cd. Vengono analizzate anche le opere musicali di Yasunori Mitsuda, Chrono Trigger e Xenogears. Infine si passa alla nascita dei videogiochi musicali, come Parappa the rapper, Um Jammer Lammy, Vi-Ribbon, Beat mania, da cui nacquero i DDR. Inoltre sono presenti giochi come Donkey Konga e Gitaroo-man.
Nel quinto capitolo è spiegata lo storia di 2 gaijin londinesi, Dylan Cuthbert e Giles Goddard, che lavorarono in Giappone allo sviluppo di giochi per la Nintendo.
Il settimo capitolo ha un soggetto anch'esso, come il quinto, poco analizzato, il collezionismo di videogiochi giapponesi, cioè il retrogamming giapponese. Si descrive in che punti del quartiere dell'elettronica di Akihabara a Tokyo si possono trovare negozi che vendono videogames vecchi e nuovi, oltre a consigli sul come acquistare al meglio. La descrizione dei luoghi dove trovare questi vecchi videogiochi non si limita a Tokyo, ma spazia per tutto il Giappone, bisogna vedere se le informazioni sono ancora attuali. Il capitolo è anche un'analisi sul collezionismo e il retrogamming giapponese in generale.
Anche l'ottavo capitolo si sofferma su un aspetto poco comune, le problematiche della traduzione, degli adattamenti e della localizzazione. Purtroppo (e ovviamente) queste interessanti considerazioni riguardano il processo dal Giappone agli Usa, l'Europa e l'Italia non sono considerate. I videogiochi quando sono esportati negli Usa subiscono varie modifiche: di simboli, grafiche, di gioco, di linguaggio, culturali e di doppiaggio.
Il capitolo numero nove è dedicato ai Pokèmon, ai loro creatori e alla Nintendo.
Il decimo capitolo cerca di valutare il futuro dei videogiochi giapponesi, un futuro che però è stato superato dai tempi, visto che il libro è del 2005.

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