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domenica 2 giugno 2013

Il caso Aum Shinrikyo, società, religione e terrorismo nel Giappone contemporaneo


TITOLO: Il caso Aum Shinrikyo, società, religione e terrorismo nel Giappone contemporaneo
AUTORE: Stefano Bonino
CASA EDITRICE: Solfanelli
PAGINE: 117
COSTO: 10€
ANNO: 2010
FORMATO: 20 cm X 13 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 9788889756881

Il saggio di Stefano Bonino sulla setta Aum è molto interessante, oltre ad essere l'unico studio in lingua italiana, è breve (forse unica pecca) e di facile lettura, costa relativamente poco. La gran parte del contenuto del libro non spiega “come successe”, ma “perché successe”. La cronologia della storia della setta Aum e una breve biografia di Asahara sono presenti come capitolo finale nella traduzione di uno scritto del 1996 di M. Watanabe, traduzione che mi è parso, da non linguista, un poco difficile da leggere.
In Giappone quelle che si chiamano le “nuove religioni” (shinshukyo) esistono dal 1800, però dal periodo post bellico in poi nacquero le “nuove nuove religioni” (shinshinshukyo. La setta Aum Shinrikyo apparteneva a quest'ultima nuova genesi di religioni, ed inizialmente la sua era un opera di “redenzione” (quindi con una finalità prettamente religiosa) della società giapponese e dei suoi membri. In seguito, però, visto che il Giappone dimostrava di non volere accettare le dottrine salvifiche della Aum, l'atteggiamento mutò radicalmente, la società giapponese non meritava più la salvezza.
Chi erano gli adepti della Aum? I giovani soprattutto, che sfuggivano alla solitudine della società giapponese, vivere nella Aum permetteva loro la “condivisione” di una vita in comunità. Un'altra motivazione all'adesione era il rifiuto della Aum di una società impostata, fin dall'asilo, nel premiare le capacità ed escludere chi falliva. La Aum dava una speranza anche ai “falliti” negli studi, a cui sarebbe stata negata, di conseguenza, una carriera lavorativa.
Una religione deve promettere una qualche forma di “salvezza”, e creare una metodologia rigorosa che la faccia raggiungere. Quindi è necessario che il leader (santone, messia, guru) di questa religione analizzi la società in cui vive per trovarne i mali e il malessere, e prescriva un percorso di “uscita” da questo vicolo cieco. Il leader della Aum, Asahara Shoko (vero nome Matsumoto Chizuo), lo fece a suo modo. Il nome della setta mette assieme termini indiani e giapponesi: “Aum” è il simbolo più sacro dell'induismo, mentre “Shinrikyo” significa “insegnamento della suprema verità”.
Alla sua nascita nel 1983 la seta era solo un club yoga, il cui nome iniziale era “Aum Shinsen no Kai”. Nel 1985 Asahara iniziò a parlare di levitazione e raggiungimento della libertà assoluta. Nel 1986 pubblicò il suo primo libro, “Metodo segreto per lo sviluppo di poteri soprannaturali”. Nello stesso anno si recò in India per due mesi, durante i quali, grazie all'ascetismo, disse di essere divenuto un Buddha. Alla fine del 1986 pubblicò il suo secondo libro, “Oltre la vita e la morte”. In quel periodo i suoi adepti passarono da soli 35 a 1200, finché nel luglio del 1987 cambiò il nome della setta in Aum Shinrikyo. E' in questo frangente che la Aum divenne una fede religiosa abbandonando il club di yoga. Col cambiamento perse circa un terzo degli iscritti, ma i nuovi adepti compensarono queste fuoriuscite. Sempre nel 1987 pubblicò il suo terzo libro, “Iniziazione”, in cui sfruttava l'incontro con il Dalai Lama in India per millantare che questi gli avesse conferito un'investitura religiosa. Sin dai primi sermoni del 1987 Asahara affermò di poter predire il futuro (oltre a poter vedere tutto il passato), predicendo un conflitto nucleare entro il 2003. Asahara impostava un percorso religioso fortemente individuale per ogni adepto, oltre una base minima comune le azioni per ascendere alla perfezione era molto personali. Secondo Asahara l'universo era composto da 4 mondi: il mondo dei desideri (il nostro); il mondo astrale (superiore al precedente); Il mondo causale (superiore al precedente); il mondo del Maha Nirvana (superiore a tutti, e che solo i fedeli della Aum potevano raggiungere).
Grazie alla sua dottrina religiosa l'adepto poteva arrivare fino al livello superiore, a cui Asahara era, ovviamente, già giunto. Nel settembre del 1986 Asahara costituì il shanga monastico, la comunità dei discepoli che si isolava nella comunità religiosa rifiutando la società giapponese. Per far ciò bisognava “lasciare casa” (shukke), abbandonare lavoro, amici, famiglia e donare tutti i propri beni alla setta Aum. Il passo successivo era riuscire a farsi assegnare un “nome sacro” da Asahara, che lo dava solo a chi se lo era guadagnato seguendo la via da lui insegnata. Contemporaneamente progettò la creazione del “Sambhala”, un paradiso buddhista in Giappone. Infatti dal 1986 la Aum acquistò numerosi terreni per edificarvi il “villaggio del loto”, la base del futuro Sambhala. Questo è ancora un periodo ottimista della setta, in cui Asahara crede e si sforza di salvare la società giapponese. L'impossibilità materiale di costruire il paradiso in Giappone sarà una delle molle che spingerà Asahara a rivoltarsi contro la società giapponese, rea di aver complottato contro di lui per far fallire il Sambhala, oltre che ad aver rifiutato la sua dottrina di salvezza.
Nella setta Aum i discepoli vedevano Asahara come fonte di ispirazione religiosa e oggetto di devozione. Per gli adepti Asahara aveva il diritto di porsi al di sopra di loro, essendo l'individuo spiritualmente più evoluto che esistesse. In questa ottica era sempre Asahara a giudicare i progressi spirituali dei sui discepoli, promuovendoli ai gradi successivi della gerarchia della setta tramite particolari iniziazioni. Gli adepti acquistavano (pagando in denaro) “tracce corporee di Asahara” per l'iniziazione. Le ciocche dei capelli di Asahara, l'acqua del bagno usata da Asahara, il sangue di Asahara (queste ultime due andavano bevute), erano i mezzi per passare l'iniziazione. Nel 1994 venne creato dai laboratori della Aum il PSI (Perfect Salvation Initiation), un copricapo elettronico che metteva i discepoli sulla stessa lunghezza d'onda mentale del loro guru. Questi riti di iniziazione spingevano gli adepti ad un continuo miglioramento, desiderio che aumentava gli introiti della setta, che già si avvaleva del loro lavoro gratuito e dei loro beni, infatti una fiale del sangue di Asahara costava fino a 3 mila dollari. Ancora alla fine degli anni 80 Asahara predicava la salvezza dell'umanità, tanto che si presentò alle elezioni del 1990 fondando il “partito della verità” (Shinrito), pensando ancora di riuscire a modificare la società giapponese. Il fallimento elettorale (conquistarono circa 1700 voti) e la relativa umiliazione personale di Asahara fu uno dei punti di rottura tra lui e la società giapponese, vista ormai come palesemente ostile e da eliminare. Come eliminato fu Sakamoto Tsutsumi, un avvocato che rappresentava le famiglie di alcuni adepti della Aum. Questo avvocato aveva iniziato una battaglia contro la Aum denunciando la sua vera natura, scomparve nel novembre del 1989 assieme alla moglie e al figlio di due anni.
E' quindi nel 1990 che Asahara introduce regolarmente nella Aum le sue profezie di una prossima fine del mondo, e il conseguente diritto di salvarsi solo a chi ne faceva parte. Inoltre è sempre in questo periodo, lo stesso dell'omicidio Sakamoto, che si inizia a giustificare l'omicidio degli inferiori (cioè chi non credeva e che si opponeva alla Aum) modificando la dottrina “poa” del tantra Vajrayana. Secondo questa dottrina chi non credeva alla verità della Aum dopo la morte sarebbe finito all'inferno, quindi l'uccisione di queste persone li avrebbe salvati dall'inferno, oltre ad essere considerata una buona azione per l'omicida. A questo punto c'erano le persone della Aum che volevano salvare le altre persone non facenti parte della Aum, ma quelli che non vi facevano parte non volevano essere salvati perché consideravano la Aum pericolosa per i giovani e per tutti gli adepti. Lo scontro da parte della Aum contro tutti gli altri era inevitabile.
E' proprio nel 1990, dopo l'umiliazione elettorale, che Asahara inizia a far progettare dai suoi scienziati le armi chimiche di distruzione di massa. I media iniziarono a criticare i metodi spirituali della setta, e i cittadini a contestare l'acquisto di terreni perché non li volevano più come vicini.
I due fattori scatenarono la paranoia di Asahara e gli diedero la prova che una congiura era in atto contro di lui. A gennaio del 1995 un quotidiano rivelava la presenza di residui chimici riconducibili al sarin nei pressi di una sede della Aum, mettendo in relazione ciò con l'attentato col gas nervino che un anno prima aveva ucciso 7 persone (e ferite più di cento) a Matsumoto, dove c'era un contenzioso legale tra la cittadinanza e la Aum (gran parte dei feriti erano i giudici che doveva decidere sul contenzioso).
Secondo alcuni il successivo attentato del 8 marzo col sarin alla metropolitana di Tokyo fu eseguito per distrarre la polizia che stava indagando (direi ben tardivamente) sulla setta.
Dopo la scoperta delle responsabilità della setta Aum l'interesse di studiosi e media verso Asahara stimolò numerose analisi, Stefano Bonino da conto, valuta e critica questi studi giapponesi ed internazionali. Inoltre illustra le colpe della polizia, che non intervenne negli anni precedenti all'attentato di Tokyo, nonostante numerosi crimini imputabile alla Aum: l'omicidio Sakamoto e della sua famiglia; la dispersione del gas nervino nel 1994; la denuncia alla polizia di una donna fuggita dalla setta nel 1994. Ma le accuse sono rivolta anche ai mass media che sottovalutarono gli atti della Aum, e agli studiosi di religione che mai analizzarono le dottrine della setta, anzi sovente la discolparono da ogni colpa garantendo che avesse solo scopi pienamente religiosi.



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