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domenica 29 settembre 2013

"Un ragazzo s'impicca per imitare Goldrake"... - La Stampa luglio 1980





Questa è una notizia che ai tempi tra noi bambini girava in varie versioni, accompagnata  dall'ingenua ironia che un bambino poteva avere. Solo negli ultimi anni ho scoperto che aveva un fondamento, e solo cercando la notizia per questo blog l'ho trovata realmente.
Il cognome della vittima, dei parenti e della città natale li ho tolti io.
Detto ciò i due articoli, del medesimo quotidiano, scritti a distanza di un giorno uno dall'altro (il primo il 29 luglio, il secondo il 28 luglio), oltre a non convergere sul cognome (che ho cancellato, ma erano differenti, seppur simili), sulla città natale e neppure sull'età del bambino, danno la colpa ad un cartone animato del luttuoso ed accidentale evento.
Tanto per far capire il clima di demonizzazione (direbbero alcuni...) che c'era allora.


L'articolo del 28 luglio 1980 pubblicato da La Stampa si limita a dirci il luogo, il nome della vittima e della madre, la modalità con cui si è svolto l'incidente.
Io mi chiedo dove stava la notizia.
C'è una sola puntata in cui, non dico Goldrake che è un robot, ma il suo pilota Actarus finge di impiccarsi o si impicca?
Quindi il mio coetaneo avrà fatto la stessa cosa che facevo io, giocava ad imitare Goldrake, e durante il gioco è capitato un incidente. Quale colpa aveva Goldrake?
E se avesse giocato a fare Zorro o Sandokan?





Nel secondo articolo de La Stampa del 29 luglio 1980 (il giorno dopo!) cambia la città dove è avvenuto l'incidente, cambia il cognome e pure l'età della vittima, ovviamente a causa di tre refusi, ma tre refusi in un articolino così sono un bel record... ma cambia anche la causa finale della morte. Nel primo articolo sono i fili del bucato a causarne lo strangolamento, in questo è la stessa maschera a strozzarlo, stretta troppo dal bambino!!!
In compenso "il servizio particolare" approfondisce l'incidente entrando in modalità "Studio Aperto" o "TG4". Informandoci che il ragazzo, "suggestionato" (un termine non certo positivo, da lavaggio  del cervello) dall'immagine televisiva di Goldrake, è rimasto strozzato dalla rudimentale (e come poteva essere una maschera fatta da un undicenne?!) maschera di Goldrake, gioco che gli è costato la vita.
E perché è morto?
Per una sfortunata casualità?
No, perché passava ore ed ore davanti alla tv (ma quante puntate di Goldrake facevano in un giorno?) a vedere il robot giapponese.
Neppure il padre, preoccupato per la passione del figlio, non era riuscito a dissuaderlo dall'imitare il suo eroe, cioè da giocare!
Che bello sarebbe poter sapere di chi erano le iniziali "a. l." con cui è firmato l'articolo.




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