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venerdì 4 luglio 2014

"Heidi trova un'amica", collana "Telefumetto" n° 3 - luglio/agosto 1979



La pastorella svizzera è un altro dei personaggi della collana "Telefumetto" della casa editrice Epierre, dopo Capitan Sherlock e Golzinga tocca alla povera Heidi, come se già nella vita non avesse sofferto abbastanza...
Mentre per Capitan Sherlock e Golzinga la scopiazzatura dei "cartoni animati giapponesi" è palese (oltre che esilarante) riguardo ad Heidi si potrebbe pensare che l'uscita quasi contemporanea con la seriet tv sia casuale, in fondo Johanna Spyri scrisse il romanzo nel 1880, quindi la Epierre potrebbe essersi ispirata al romanzo. In realtà ritengo non sia così, nonostante la dedica che campeggia in seconda di copertina.




Infatti, oltre ad illustrare accadimenti praticamente uguali all'anime, è presente un personaggio che nel libro della Spyri non c'era, inventato di sana pianta dai giapponesi: Nebbia.
Quindi anche questa Heidi della Epierre nacque per cavalcare l'onda del successo del primo anime boom italico, in che modo, poi, si salì in groppa è tutto un altro discorso.


La realizzazione fu opera dello staff di If, qui non all'apice della loro carriera di disegnatori.





"Liberamente tratto dall'opera originale di Isao Takahata".




Una bella carrelata dei personaggi.




Mi sbaglio o il naso e la lingua di Nebbia sono, anatomicamente parlando, un pelino troppo distanti?!



La singorina misericordia in versione Antonio Himoki...




Per brevità la trama inizia con Heidi che già vive nella baita del nonno, mi viene il dubbio che il numero 2 della collana Telefumetto, che a me manca, possa contenere la prima parte della storia.









Cosa c'è di assurdo che trovare un anello prezioso su uno sperduto pascolo?






Perderlo... questi si che è più assurdo che trovarlo...






Non avendo mai letto il romanzo originale di Heidi non saprei dire se anche lì Peter si abbeverava alle capre, nel caso contrario sarbbe un'altra prova che alla Edierre si ispirarono all'anime.




Qui c'è una terza prova che il fumetto era legato mani e gambe al cartone della Rete Uno, la zia di Heidi viene chiamata "Dete", quando, invece, il suo nome nel romanzo "Deith". La nostra versione italica la ribattezza "Dete" a causa della transiletterazione in katakana non ritradotta in italiano (fonte "Heidi"). In questi dialoghi si può leggere "Dete", ergo col nome della versione italiana del cartone.














Qui viene aggiunto un tocco drammatico(?) rispetto alla scena dell'anime.





Peter sapeva tutto già da tempo!






Da notare il tocco artistico della cima del monte con attorno una ciambella.






Una sperduta stazione in mezzo ai monti.





La donna vestita di viola nella tavola in basso a destra pare più una sciantosa che una viaggiatice.






Qui "Clara" è scritto con la "K", come mi pare sia nel romanzo.


















Nell'anime non pareva così animalesca nel mangiare...





Accidenti, più che uno starnuto pare il "Gran Tifone" di Mazinga!










Accidenti che giardino si son fatti i Seseman!
















L'indomita Heidi entra in un pozzo asciutto!
Ma nei pozzi asciutti ci sono le scalette a pioli?





Fine?



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