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lunedì 12 gennaio 2015

Il mio primo dizionario degli anni 80



TITOLO: Il mio primo dizionario degli anni 80
AUTORE: Roberto Nardo
CASA EDITRICE: Beccogiallo
PAGINE: 406
COSTO: 19€
ANNO: 2014
FORMATO: 22 cm X 15 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788899016081


C'è una cosa che proprio non ho digerito di questo libro, per altro molto corposo, una prassi abbastanza consolidata sul web, ma che speravo non si espandesse sulla carta stampata, non in modo così sfrontato, comunque.
L'egemonia culturale degli anni 80 a discapito del decennio precedente, che, come si potrà intuire, sono gli “anni 70”, che sono diversi dagli anni 80. Non è che si è passati direttamente dagli anni 60 agli anni 80, in mezzo, per quanto possano sembrare inutili, ci sono stati gli anni 70. Bisognerebbe farsene una ragione... gli anni 80 non sono un ventennio, sono un decennio.
Scrivo ciò perché in questo dizionario degli anni 80 sono citati parecchi soggetti che sono degli anni 70, trasformati per magia in protagonisti del decennio successivo, la qualcosa mi ha irritato parecchio. 
Se una persona scrive un libro sulle proprie memorie da bambino posso capire che ci metta un po' tutto quello che lo ha divertito, senza guardare bene a quale decennio corrisponda, ma un dizionario è un dizionario. 
Ovviamente non ci potrà mai essere TUTTO ciò che ricorda gli anni 80, ma dovrà obbligatoriamente contenere materiale degli anni 80, o che sia stato visto per la prima volta negli anni 80. 
Infatti alcune delle cose che io ascrivo agli anni 70, e che l'autore del libro ha promosso agli anni 80, erano degli anni 60, tipo Star Trek, ma in Italia venne trasmesso per la prima volta nel 1979.
Quella dell'anno di prima trasmissione o prima visione è una questione banale, ma non secondaria. Il 1979, per quanto più vicino al 1980 che al 1970, fa parte degli anni 70, non c'è nulla da fare. 
L'autore del libro è nato nel 1976, io capisco che ha potuto vedere per la prima volta alcune perle degli anni 70 solo in repliche degli anni 80, ma non per questo esse possono diventare icone degli anni 80.
Altrimenti il titolo del libro doveva essere qualcosa del tipo “Il mio primo dizionario degli anni in cui sono entrato in contatto con cose divertenti”.
Ammetto che non ho esaminato totalmente il libro, mi son concentrato sulle cose che conosco di più, tanto per vedere se le informazioni date erano corrette. Per esempio alcune delle descrizioni riguardanti i cartoni animati (ho controllato solo le schede delle serie che conosco bene, non tutte) riescono pure a essere erronee, cosa abbastanza deprimente considerando tutti i libri scritti sugli anime e tutti i siti a disposizione sul web. Su questo, comunque, tornerò più sotto.
Ancora peggio, a mio avviso, per il capitolo “Ricordi/pubblicità/giochi”. Qui non si tratta più di “prima trasmissione”o “prima visione”, ma di produzione e messa in commercio. Ovvio che spesso i giocattoli durino più anni, benché capitasse più spesso in passato, ma per datare un gioco non conta quando noi ci abbiamo giocato per la prima volta, ma quando fu messo in vendita la prima volta (in Italia).
Barbie, Big Jim, L'allegro chirurgo, le biglie con le foto dei ciclisti, le cabine telefoniche(!!!), il Subbuteo (!!!) etc etc etc potrei andare avanti per parecchio, non sono prodotti degli anni 80, alcuni neanche degli anni 70.
Io non ho ancora visto il film di Kubrik “Arancia meccanica” (prima o poi lo vedrò), se lo vedessi oggi non diventerebbe un film degli anni 2010...
Questi sotto sono sono un po' di soggetti presi a campione non ascrivibili agli anni 80:
Goldrake (1978); Gundam (1979); Jeeg (1979); Lupin III (1979); la tv Capodistria (1972); la bambola Serenella (1972): il Subbuteo; Telemontecarlo; i trasferelli; l'Ufo Solar; la Zigulì (anni 60); il telefilm Hellery Queen (1979); Happy Days (1977); Kojak (1976); Mork e Mindy (1979); Sandokan (1976); Spazio 1999 (1976); Star Trek (1979); Vita da strega (1978); il varietà Fantastico (1979); il Muppet Show; Portobello (1977); Superclassifica Show (1977), l'orso Yoghi (!!).
Quando ho letto che il Subbuteo, Sandokan, Portobello, il Muppet Show e Goldrake erano stati arruolati negli anni 80 ho fatto altrettanti sobbalzi sulla poltrona...














Uno degli emblemi per i bambini degli anni 80 sono di certo i “Masters of the Universe”, che a me facevano letteralmente schifo (essendo io ai tempi già un po' grandicello), ma se decidessi che erano personaggi degli anni 70 (o 60) come reagirebbe un loro fan o un non fan?
Penso che come minimo me lo farebbe notare.
Poi c'è la correttezza delle informazioni. Come ho scritto sopra non ho letto tutte le schede, mi sono concentrato solo su alcune. Tra le informazioni del libro, per quanto obbligatoriamente sintetiche, l'autore inserisce anche le “curiosità”, spesso dimenticando particolari che sarebbero stati ben più “curiosi”.

Baldios:
non viene scritta la curiosità più curiosa, cioè che S1 e la Terra erano il medesimo pianeta.

Bem:
clamoroso l'errore che indica in Bero la donna (“piuttosto lunatica dalle sembianze di un vampiro) e in Bera il bambino (in calzamaglia rossa dalle orecchie a punta”).

Daltanious:
per l'autore la curiosità sono i riferimenti ai “tre moschettieri” di Dumas, non alle tematiche sulla clonazione umana.

Gundam:
il papà di Peter Rei viene promosso a comandante della Base Bianca, sarà contento il tenente Noah.

Jeeg:
metto la scan




Ma che finale è? Che fine ha fatto il Signore del Drago? Himika non muore uccisa dal professor Shiba, ma dal Signore del Drago... e Hikima non è stato l'ultimo nemico di Jeeg.
Incredibile.

metto la scan




 La Hayabusa non è stata mai chiamata "Special", era la Todoroky di Takaya Todoroky a chiamarsi "Special". Inoltre la Hayabusa non ha mai avuto 8 ruote, neppure 6, sempre e solo 4.


per l'autore Oscar viene uccisa da un cecchino poco prima dei fatti della Rivoluzione francese, a parte che le sparano in 20, ma succede ai piedi della Bastiglia, durante la sua presa!

Lupin III:
concordo che la sigla Planet O sia la più bella dei cartoni, ma non era una sigla da cartone, era una canzone pop.

Megaloman:
nelle curiosità non si svela il piccolo particolare che Capitan Delitto e Takashi siano fratelli.

Starblazer:
nessun accenno al fatto che in originale la serie avesse una altro titolo, e che fu riadattata dagli americani.

Starzinger:
la dolce principessa Aurora diventa una principessa guerriera, e non si accenna alla curiosità che la serie sia una rivisitazione del classico della letteratura cinese “Viaggio in occidente”.

Tekkaman:
per l'autore il robot Pegas (non Pegaso) serve a Tekkaman solo per volare nello spazio, e come fa George a diventare Tekkaman?

Per l'amore del cielo, tutti si sbaglia, io qui sul blog ne scrivo di castronaggini, però non faccio pagare nessuno. Questi errori che ho notato (non vuol dire che non siano presenti anche nelle schede dei film o nella musica), potevano tranquillamente essere evitati facendo leggere le schede ad un paio di appassionati di anime.
Ho notato che per il capitolo sui film, invece, l'autore inserisce anche l'anno di uscita, e che tranne per “I guerrieri della notte” (arruolato negli anni 80 per averli influenzati), risultano essere tutti degli ani 80. Quindi si poteva fare anche per i due capitoli precedenti, a mio avviso.
Stesso discorso per la musica, è stata messa solo musica degli anni 80 (mi fido dell'autore, non ho controllato, a dire il vero).




 







6 commenti:

  1. Io già detesto il formato "dizionario"... se è pure fatto con i piedi non ci siamo proprio. Rimango sempre allibita davanti a un qualsiasi scritto dei nostri giorni che contiene errori clamorosi, imprecisioni, sviste assortite ecc. Ma santi numi, cosa vi ha fatto Google?! E' pure gratis, alla faccia di eventuali esperti che giustamente chiederebbero un compenso per i loro servigi. Bastano 20 secondi tra impostazione della ricerca, tasto invio e visualizzazione dei risultati... E come dici tu, finché sbaglia un blogger che scrive per diletto personale, e gratis, amen. Ma quando mi chiedi dei soldi per farmi leggere delle cavolate, mi incattivisco! XD
    S.

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    1. Tra l'altro io non ho passato ai raggi X il libro, l'ho letto un po' a random, in base alle mie conoscenze.
      Quello che proprio non digerisco è post datare intere pagine del libro negli anni 80.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Concordo sul fatto che alcune "cose" degli anni '70 non possano (e non debbano)essere ascritte in senso assoluto al decennio successivo. Meno sul fatto che alcune di quelle "cose" non possano diventare "icone degli anni '80". Se ad esempio un cartone giapponese del '75 (data a caso) viene trasmesso per la prima volta in Italia nel 1982 (altra data a caso), è naturale che, nel caso in cui inizi a spopolare tra i ragazzi italiani, divenga a posteriori un'icona degli anni '80. Per quanto riguarda l'iconografia dei vari decenni, secondo me non coincide mai a pieno con l'oggettività temporale data dai calendari: nell'81, ad esempio, gli anni '70 non se ne erano ancora andati del tutto. Stesso discorso per il 1992, dove di fatto eravamo ancora in pieno clima "anni '80". Non esistono quasi mai separazioni nette, in termini di mode e costumi, tra i vari decenni...

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    1. Scusa, ma mi pare di averlo scitto anch'io questo concetto, se un "qualcosa" è arrivato in un decennio, ma in origine fu prodotto in un decennio precedente (tipo Star Trek), noi in Italia lo consideriamo degli anni 70 in Italia.
      Ma non possono valere le repliche... e, a mio avviso, non può neppure valere "l'onda lunga" di cui parli tu. Altrimenti cambi il titolo del libro in "Dizionario di quello che piace a me".

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    2. Aggiunta:
      Ho riletto la mia rece, e mi son ricordato che il libro è pure pieno di bestialità...

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