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domenica 17 maggio 2015

Au Nippon, studio su Salvatore Chimenz fra due secoli e due mondi



TITOLO: Au Nippon, studio su Salvatore Chimenz fra due secoli e due mondi
AUTORE: Riccardo Franci
CASA EDITRICE: Edizioni Del Faro
PAGINE: 99
COSTO: 13€
ANNO: 2014
FORMATO: 24 cm X 17 cm
REPERIBILITA': Ancora presente nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788865373729

Questo libro nasce dalla curiosità dell'autore sul traduttore della favola “Momotaro”, fatta tradurre in italiano dall'editore Takejiro Hasegawa nel 1899. Riccardo Franci parte con la sua inchiesta storica per dare un nome ed una storia a questo misterioso personaggio, che si scopre essere Salvatore Fioravanti Chimenz.
Questi era un commerciante ed intermediario di marchi di aziende per il mercato giapponese, esportava in Europa oggetti vari dal Giappone, ed inizialmente la sua attività commerciale è a Port Said, per poi aprire una nuova filiale a Yokohama. Accanto al suo lavoro imprenditoriale, si occupò di traduzioni dal giapponese all'italiano, scrisse articoli e libri, e per un breve periodo fu anche professore di lingua italiana presso il “Collegio di Lingue Estere” di Tokyo.
L'autore è riuscito a scoprire le attività di Chimenz per il periodo che va dal 1897 al 1922, prima e dopo resta il mistero, tanto che non si conosce né la data della sua nascita né quella della morte.
Il libro inizia con un accenno al contesto storico giapponese in cui si muove Chimenz, per poi passare all'attività commerciale a Port Said. “Au Nippon” era il nome del negozio che Chimenz aveva aperto a Port Said, a dimostrazione che già importava prodotti dal Giappone. E' raccontata l'attività iniziale commerciale in Giappone, e i suoi sviluppi culturali, l'incontro con l'editore Takejiro Hasegawa e la traduzione di “Momotaro”.
Nel libro sono riportati altri due libri di Chimenz: un dizionario giapponese-italiano; il romanzo storico “Cuor di Samurai”, sulla guerra russo-giapponese.
In appendice è riportata l'intera favola di “Momotaro” tradotta da Chimenz.
L'autore stesso ammette che le informazioni sono spesso lacunose, a causa della difficoltà di trovare fonti storiche, il suo augurio è che, anche grazie a questo libro, si possa gettar luce sull'attività di uno dei primi italiani che esportò in Europa e in Italia la cultura nipponica.











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