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lunedì 8 giugno 2015

"Inciviltà delle macchine" + intervista a bambino - di Maria Teresa Rienzi - l'Unità 23 gennaio 1980



Ogni tanto i giornalisti avevano la bella idea di lasciare esprimere direttamente i bambini sul fenomeno Goldrake e soci, invece di cacciar loro in bocca frasi non pronunciate o interpretare i loro pensieri. Non che la testimonianza del mio coetaneo romano sia esente da critiche, però, alla fine, dimostra che non eravamo poi tanto lobotomizzati dai "cartoni animati giapponesi", un minimo di capacità di ragionamento l'avevamo conservata...
A parte il titolo scelto dalla giornalista, "Mio padre doveva aessere bellissimo", che fa pensare ad un bimbo orfano di padre... di cui non ho capito il nesso che avesse con l'intervista, le risposte del bambino di 8 anni, figlio di comunisti abitante in una borgata romana, sono abbastanza in linea con quello che avrei risposto io, figlio di non comunisti (ma non di destra) e abitante in una borgata milanese.
L'articolo della Rienzi è diviso in due parti, nella prima c'è un qualche tipo di introduzione al significato della parola robot e alla sua presenza nellain narrativa, con analisi sul rapporto bambini e televisione. Nel totale un articolo tra il neutro e l'inutile.
Sul primo mini articolo l'unica cosa che vale la pena sottolineare è che nel sottotitolo si trasformano due serie animate in quattro serie, perchè di "Goldrake, Atlas, Ufo, Mazinga" le prime tre sono "Atlas Ufo Robot - Goldrake".
E' possibile che, dopo quasi due anni dalla prima apparizione di Goldrake sui teleschermi Rai, i giornalisti (o chi componeva il titolo) non l'avessero ancora capito?  O_o
La seconda parte contiene l'intervista al mio coetaneo romano, e questa è più interessante, grazie al bambino, non alla giornalista :]
Ricomincio, però, dal primo articolo.


Allora è proprio la giornalista a non aver capito... perchè ribadisce che "Atlas, Ufo Robot, Goldrake" sia tre serie differenti... io capisco pure che il caporedattore le abbia affibbiato il compito di scrivere un articolo su un argomento che proprio non le interessava, ma almeno un minimo di informazione non poteva recuperarla?  Bastava leggere la pagina dei programmi tv del suo stesso giornale, oppure chiedere al bambino che ha intervistato...





Perchè "Mio padre doveva essere bellissimo"?!
Perchè? 



Da notare come il bambino non è che si fidi molto di quello che sta scrivendo la giornalista...




Per la cronaca "Dusty" era un canguro spazzino, inventato per insegnare ai bambini a non buttare rifiuti a terra.
Ecco, di certo con questo mio coetaneo non era in sintonia coi gusti: Boss Robot...puah...






"Il cattivo ci ha sempre il lato buono", in una frase ha colto uno degli aspetti che ci affascinò tutti.
Beh, almeno la giornalista ha l'onesta di ammetere che non ci aveva capito niente, questo si era capito, però.


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