CERCA NEL BLOG

domenica 20 settembre 2015

Hirohito, criminale di guerra?



TITOLO: Hirohito, criminale di guerra?
AUTORE: Lydia Chagoll
CASA EDITRICE: Targa Italiana Editore
PAGINE: 105
COSTO: 10€
ANNO: 1989
FORMATO: 21 cm X 16 cm
REPERIBILITA': Reperibile su internet
CODICE ISBN: 978887110240

Trovo che il titolo sia fuorviante rispetto al contenuto del libro, non so se fu scelto dall'autrice o dalla casa editrice, ma dubito dalla prima. Come non so se il primo capitolo, dei due che formano il libro, fu un'idea della casa editrice per evitare il rischio di una qualche denuncia. Infatti nella prima parte c'è un breve (solo 29 pagine), quanto lacunoso ed assolutorio, riepilogo biografico della vita di Hirohito dalla sua nascita fino all'incontro post-resa con MacArthur. Più volte le responsabilità dirette ed indirette di Hirohito sono negate, al massimo si lascia ai posteri l'ardua sentenza.
Totalmente diverso è il tono (e l'odio, più che giustificato, direi) del secondo capitolo, in cui è riportata la lettera che il 29 aprile 1987 Lydia Chagoll decide di scrivere ad Hirohito, dove pone all'imperatore del Giappone numerose domande, e ricorda numerosi fatti storici, alcuni vissuti direttamente, sulla sua pelle di bambina. L'autrice dall'età di 9 anni, per i successivi 6, fu internata in vari campi di concentramento nipponici nei territori delle ex Indie Olandesi. Il 10 maggio 1940 lei e la sua famiglia dovettero scappare dall'Europa per l'arrivo dei nazisti, e la loro tragedia terminò solo nel novembre 1946, quando furono finalmente rimpatriati. Questo perché, nonostante la guerra terminò il 15 agosto 1945, non fu possibile liberare subito gli europei internati nelle loro ex colonie, questo a causa delle attività dei gruppi indipendentisti di quelle regioni. Nel frattempo il padre fu internato come prigioniero di guerra in campi militari nipponici. Quindi tutta la famiglia Chagoll subì il trattamento dei militari giapponesi.
Nelle 70 pagine che ospitano la lettera di Lydia Chagoll ho potuto leggere tutte quelle domande e contestazioni che ho pensato spesso anch'io, e che alcune volte ho dovuto scrivere sul web contro i fanatici pro Giappone e pro Hirohito, per i quali il povero imperatore non era responsabile di nulla, neppure di non essersi mai scusato dopo la guerra per le atrocità commesse dai suoi soldati.
Personalmente avrei preferito leggere più testimonianze dirette dell'autrice su come erano trattati nei campi giapponesi, comunque tra le righe si possono leggere numerosi tragici aneddoti.
Ritengo che per quanto io possa riportarne il contenuto, non sarà mai come la testimonianza dell'autrice, ergo ho inserito alcune scan dei punti che ho trovato più accusatori, ma la scelta è stata ardua, in quanto tutto ciò che scrive l'autrice sarebbe da leggere.
Per esempio a pagina 64 ella scrive:
Questa mattina mi sono risvegliata con questi pensieri tristi. Averli espressi e stesi sulla carta non migliora per niente il mio umore. E come potrebbe essere altrimenti? La sua (di Hirohito) presenza nel mio spirito non riesce a darmi pace. Per Lei io sono una sconosciuta. Lei per me è l'inferno”.
In quei decenni a milioni subirono le atrocità dei tre condottieri dell'Asse, ma solo Hirohito sopravvisse al trio. Per le vittime ancora vive doveva essere l'impersonificazione dell'ingiustizia vederlo vivo e vegeto, ricevuto con tutti gli onori in ogni nazione, ed omaggiato da tutti i potenti della Terra che gli facevano visita al palazzo imperiale.
Visto l'esiguo prezzo al quale lo si può trovare online consiglio vivamente l'acquisto del libro, una lettura obbligata.
Nella lettera l'autrice si rivolge sempre direttamente ad Hirohito, chissà se è mai stata tradotta in giapponese...

Pagine 36 e 37:





Pagine 39 e 40:





Pagina 47:



Pagine 54 e 55:





Pagine 60, 61, 62, 63:











Pagine 67, 68, 69:
Da "In un eccesso di collera..."








Pagine 74, 75, 76:







Pagina 81:



Pagine 83, 84, 85, 86, 87, 88:











Pagina 94:



Pagine 102, 103, 104, 105:










La quarta di copertina.





Nessun commento:

Posta un commento